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Ringrazio di cuore Francesca per questa testimonianza che apre molte interessanti “finestre” sulla comprensione del rapporto tra psiche e corpo — uno dei punti fondamentali del lavoro raccolto qui.Inoltre, mi aiuta e ci aiuta a riscrivere completamente il concetto di guarigione, alla luce di un nuovo movimento della nostra Anima.
«La mia storia inizia nel 2000 , dopo un aborto spontaneo , il mio corpo e la mia mente impazzisce di dolore , mi sentivo abbandonata di nuovo ! Feci vari accertamenti perchè le mie ovaie formavano cisti di 9 cm l'una , in un ecografia mi viene trovata un iperplasia nodulare focale al fegato di 4 cm circa avevo 27 anni , i medici preoccupati e incerti che fosse un iperplasia oppure una neoplasia( tumore) mi sottopongono ad una tac con contrasto " esito " è benigno ! Le parole del dottore sono state è come se tu avessi 2 fegati uno dentro l'altro , bene si va avanti , riesco miracolosamente ad avere mio figlio Filipppo a Maggio 2002 ( la luce che dio mi ha donato) , sono sempre stata male a livello ginecologico , producevo cisti in continuazione , dopo l'aborto spontaneo ho dovuto iniziare una terapia per attacchi di panico . Nel 2010 dopo ANNI arriva una diagnosi endometriosi al 4 stadio , vengo operata a Negrar da un angelo , un chirurgo eccezionale che mi ripulisce di tutta l'endo che aveva ricoperto praticamente tutti gli organi dell'addome , ho sempre cercato conforto nel mondo in una ricerca spirituale per evolvere e accettare che tutto questo veniva per una ragione , bene casualmente mi imbatto nella pagina di Gabriele Policardo , le circostanze fanno si che ci incontriamo a Bologna per una consultazione , parlo con lui e mi si apre un mondo nuovo ! Grazie grazie grazie ! Continuo i miei controlli annuali post intervento , vado a Negrar ,la mia iperplasia è scomparsa , come non me l'hanno saputo dire , io credo che dopo aver scoperto di essere una gemella soppravvisuta il fegato della mia gemella l'ho assorbito ora è nella mia anima con me ! Ora siamo in pace e anche il mio corpo ! Penso tanto a lei , non riesco a darle un nome , ma so che è con me ! Grazie Gabriele!»

Solo chi ha provato quel senso di solitudine, tutta la vita, può capire di cosa si tratta. Chi non lo conosce, non può nemmeno immaginare. Spingere un'altalena vuota, guardare l'orizzonte accanto alla malinconia, cercare qualcuno in fondo a un'emozione e dire nel proprio cuore "lo so che ci sei, anche se non ti vedo".
Gabriele Policardo
Senso di colpa.
È come svegliarsi da un incubo durato una vita. Scoprire che il senso di colpa che ti opprime da sempre, finché hai memoria, non deriva da tua madre, dall’istruzione cattolica, dall’ambiente, da qualcosa che non va in te. È il sintomo inequivocabile di un trauma prenatale, la traccia profonda della morte di un gemello, della quale, ingiustamente e con sommo dolore, ci si è attribuiti la responsabilità. Come per le colpe reali, per quanto difficile da credere (la colpa ha distrutto milioni di vite, che avrebbero potuto essere risparmiate), esiste una soluzione, una nuova soluzione. Questa deriva da quanto scoperto con le costellazioni familiari, vale a dire che la psiche, il corpo, le dinamiche relazionali, il destino stesso, obbediscono a leggi della coscienza e adempiono a un movimento dell’anima, inconscio. Per i gemelli superstiti, questo movimento è verso il fratello o la sorella perduti, dunque verso la morte. Si apre quindi un bivio: raggiungere effettivamente, nel tempo, il gemello scomparso; restituirgli il suo posto nella famiglia, nella vita, nel nostro cuore e vivere in suo onore, pienamente e con gioia.
Pubblico, con il consenso di Rosanna, la sua lettera a seguito del nostro lavoro sul gemello scomparso: testimonia una tipica dinamica, con un importante sogno che, come avviene in molti casi, finalmente trova il suo significato e viene collocato, come mille altre cose, al suo posto. Ringrazio Rosanna di aver acconsentito alla pubblicazione, rendendo un servizio agli altri.
Caro Gabriele, sono Rosanna e ho avuto una consultazione con te circa un mese fa. Spero ricorderai, mi hai fatto avere anche il tuo libro, che ho divorato e che mi ha dato tante emozioni. Ora lo sto rileggendo con più tranquillità, perché voglio approfondire alcune cose. Volevo raccontarti quello che mi è arrivato dopo la nostra chiacchierata: una bella comprensione di un sogno ricorrente, che facevo da bambina, credo tra i 2 e i 4 anni, e che mi terrorizzava. Un sogno dimenticato, che ho rifatto circa un anno fa e di cui avevo chiesto la comprensione. E ti ricordo che ho 59 anni! Bene, ti racconto il sogno: mi trovavo in un vuoto, molto buio, da sola, in cui alcuni momenti ero come una pallina molto piccola e poi improvvisamente diventavo molto grande ed era questa altalena in cui mi gonfiavo e mi sgonfiavo a farmi paura. Bene il significato mi è arrivato un attimo dopo aver letto un paragrafo del tuo libro, che mi aveva molto colpito ed è arrivato anche a livello fisico, molto forte, nel senso che mi ero alzata dal divano e mi sono bloccata, come paralizzata, con brividi che mi hanno scosso in profondità e poi tanto freddo. Il tutto è durato solo pochi minuti, credo. E nel sogno ero io nel ventre di mia mamma, che crescevo, mentre la mia gemella rimaneva una pallina piccolissima! Sembra incredibile, ma sono assolutamente sicura che questo è il suo significato e mi è sembrato giusto condividerlo con te e... grazie. E grazie ancora perché attraverso le tue parole ho capito lorigine di alcune mie modalità di pensiero e di credenze che mi hanno accompagnato fin da bambina e che mi hanno fatto soffrire sempre. Solo un esempio: sono cresciuta con la convinzione di essere stata adottata! Concludo qui anche se potrei continuare a lungo, ma non è facile mettere per iscritto tante cose e allora ti abbraccio e ti ringrazio ancora, per il bellissimo libro che hai scritto e per la pazienza che avrai nel leggermi. Rosanna
"Un gemello superstite ama in una maniera inconfondibile: con tutto se stesso, in modo assoluto; al contempo, con il terrore costante di perdere la persona che ama, di subire un abbandono o un rifiuto. Il che sarebbe davvero tragico, perché riporterebbe in superficie il dramma di allora. Ogni volta che una persona piange per amore qualcuno, come fosse morto e con il desiderio di morire a sua volta, ecco emergere con forza la sindrome del gemello. Quando parlo dellargomento, ricorro a una formula che ho coniato definendo "protusione del sentimento" questa specie di buco nero che circonda i gemelli superstiti e che causa il terrore delle persone diverse da loro, nel momento in cui vi entrano in contatto. È come un campo di energia, in cui ciascuno rischia di sprofondare, sentendosi indispensabile e chiamato a divenirlo a sua volta. In verità, anche se questo campo è espanso e proteso allinfuori, sembra che la morte del gemello vi abbia lasciato un vero e proprio buco, che istintivamente si cerca di riempire, con la frustrazione di non poterlo mai fare perché lenergia degli altri è sempre incompatibile con la propria."
tratto da "Tarocchi Karma Destino" di Gabriele Policardo
"Quanto avviene nei primi istanti di vita, durante la fase embrionale e fino al giorno della nascita, ha un’importanza fondamentale nella vita di ogni persona. Si tratta di un processo infinitamente delicato e complesso, come l’incisione di un disco: una volta che il suono è impresso nel solco, tutta la vita il disco suonerà quella canzone. E sarà una canzone molto triste, se nel momento di maggiore fragilità e vulnerabilità si verifica un’autentica catastrofe come la morte di un gemello. L’affettività di una persona che è sopravvissuta a questa catastrofe sarà compromessa, segnata, irrimediabilmente e completamente diversa da quella di un figlio unico. Va da sé che, a causa di ciò, è molto probabile che i gemelli superstiti diventino amici e fidanzati tra loro, piuttosto che con persone dal differente passato, proprio per questa distanza incolmabile. Nelle classi degli asili e delle elementari si distinguono facilmente i bambini che sembrano più appiccicosi, dipendenti, bisognosi di sentire la presenza fisica, spaventati alla sola idea di restare soli. Quelli che piangono più di frequente e che si trascinano appresso un pupazzo o un peluche, da cui non si vogliono separare mai, cui danno un nome e che diviene per loro un’ancora di salvezza. Crescendo, è probabile che diventino persone piene di paure, insicurezze, che difficilmente lasciano avvicinare troppo gli altri, tentando di mantenere una distanza minima di sicurezza. Si fideranno in poche, rare occasioni, che se sfortunatamente finiscono malamente, causano ferite inguaribili."
Cap. 3 - "Gemelli Superstiti"
"Un tipico meccanismo inconscio è mettere in scena due persone contemporaneamente. Ogni volta che mi contatta una donna che afferma di avere un marito che ama come un fratello e un amante che le fa soffrire le pene dell’inferno, individuo subito i due aspetti del gemello perduto: quello fraterno, protettivo, simbiotico e quello opposto, ovvero il gemello che rifiuta, abbandona, sfugge. In tutti i casi, portare alla coscienza il rimosso e rimettere a posto il gemello nel proprio cuore ha il salvifico effetto di liberare tutti da destini che non appartengono loro. Tanto più che il problema dell’entrare in simbiosi con l’altro e riprodurre con lui lo schema del rifiuto si porrà nuovamente nel caso di un figlio, con il pericolo di estromettere dalla relazione il partner: in quel caso, occorre fare due volte attenzione." (Gabriele Policardo - "Tarocchi Karma Destino", 2014, Cap. III)
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